mercoledì 8 agosto 2007

Percorso formativo residenziale per la formazione di supervisori di progetti di animazione

Progetto di supervisione sul metodo dell'animazione (25 e il 29 settembre 2009)

L'ipotesi di partenza
La stesura del documento-manifesto, apparso sulla rivista Animazione Sociale, è stata l'esito di un lungo e articolato processo di ricerca, riflessione, progettazione e scrittura. L'investimento fatto dalle organizzazioni partecipanti ha portato alla redazione di un documento fondante, che può essere valorizzato come insieme coerente di indicazioni per gli operatori e gli enti (pubblici e del privato sociale) che intendono realizzare progetti e servizi secondo l'approccio dell'animazione sociale e culturale.
Negli ultimi mesi Vedogiovane e l'Agenzia formativa Finis-Terrae hanno iniziato ad utilizzare il documento in ambito formativo, saggiandone l'efficacia nel mettere a fuoco alcune delle questioni che toccano direttamente chi lavora in ambito sociale. Questa sorta di sperimentazione ci consente di confermare il valore del documento come strumento in grado di fornire indicazioni e di stimolare la riflessione, e ci consente d'altra parte di mettere a fuoco un'ulteriore esigenza, importante per la diffusione del metodo dell'animazione sociale e culturale. Ci riferiamo alla possibilità di identificare buone prassi che possano, nel variegato ambito del lavoro sociale, fornire esemplificazioni in merito alla concreta traduzione delle linee di metodo nella pratica.
Questa identificazione tuttavia non può consistere solo nell'individuazione delle caratteristiche del metodo animatvo in progetti già realizzati: è certamente più interessante ipotizzare una supervisione ai progetti e ai servizi che intendono utilizzare davvero un approccio animativo volta a sostenerli nella propria pratica. Pensiamo pertanto a un'azione che aiuti il concreto miglioramento dei progetti, piuttosto che a verificare la qualità di un progetto già realizzato.
Secondo questa linea di pensiero, diventa essenziale costruire modalità di accompagnamento dei progetti che garantiscano il tentativo di un'applicazione coerente dei riferimenti metodologici animativi. Pensiamo, in pratica, alla costruzione di moduli di supervisione (naturalmente flessibili e adattabili, ma con capisaldi ben definiti) utilizzabili da formatori opportunamente preparati, che possono accompagnare i progetti/servizi che ne fanno richiesta. Ci immaginiamo che questo accompagnamento possa contribuire ad accrescere la qualità dei progetti/servizi: per questo dovrebbe essere possibile certificare queste esperienze con un “riconoscimento di qualità metodologica”.


Un'ipotesi di realizzazione
Per cominciare a realizzare quanto detto sopra sono necessari due passaggi fondamentali:
- la definizione dei moduli di supervisione da utilizzare per analizzare e accompagnare i progetti;
- la formazione dei supervisori che si impegneranno a seguire i progetti.
In una fase di avvio (quindi un po' pionieristica) può essere opportuno istituire un setting di lavoro appositamente dedicato sia alla definizione del modulo sia alla formazione dei primi supervisori.
L'istituzione di un contesto residenziale ci pare la soluzione migliore per rispondere a queste esigenze, come del resto lo è stato per la stesura del manifesto sull'animazione. In questo setting è necessario identificare una figura di conduzione e animazione del percorso, che assommi alcune caratteristiche: 1) conoscenza del metodo animativo; 2) competenza in ambito formativo e di supervisione; 3) membro di Associanimazione. I partecipanti al percorso dovrebbero essere i membri delle associate di Associanimazione interessati a fare da supervisori sul metodo. Pensiamo naturalmente a un gruppo ristretto, al massimo di una decina di persone.
Seguendo una logica animativa di apprendimento dall'esperienza, è essenziale poter sperimentare direttamente in questo setting la costruzione di moduli e la loro applicazione, così da poterli mettere progressivamente a punto. Per questo è necessario lavorare in concreto su almeno un paio di progetti/servizi (così da non concentrarsi esclusivamente su un esempio), di natura diversa, che potrebbero costituire le esperienze-pilota sulle quali “testare” le ipotesi che si vanno definendo.

Riassumendo e schematizzando, possiamo immaginare un'articolazione del lavoro su cinque giornate.

Primo giorno
Costituzione del gruppo e definizione delle modalità di lavoro. I contenuti del documento sull'animazione, già letti e studiati individualmente dai partecipanti, vengono utilizzati per identificare quegli elementi-chiave che dovranno essere analizzati nel confronto con i casi concreti. E' essenziale la condivisione dei significati e l'individuazione di indicatori che permettono di cogliere come i vari aspetti del metodo sono affrontati nei singoli progetti/servizi
Secondo giorno
A partire dal lavoro del primo giorno, viene definita una programmazione di massima per realizzare l'incontro con i casi concreti. La programmazione viene poi dettagliata identificando gli obiettivi specifici, le modalità di conduzione, gli strumenti ritenuti più appropriati
Terzo giorno
I moduli di supervisione abbozzati nella giornata precedente vengono utilizzati lavorando su un caso concreto. Per questo è necessaria la presenza di operatori, esterni al gruppo di supervisori, che portino il caso. Le sessioni del lavoro prevedono, oltre all'applicazione dei moduli, la riflessione sul loro utilizzo, che permette di identificare punti di forza e nodi critici, così da identificare alternative e nuove idee
Quarto giorno
I moduli di revisione, alla luce delle modifiche introdotte, vengono utilizzati con un altro caso, in modo da valutarne l'applicazione in un contesto differente. Per questo i due casi utilizzati nel 3° e 4° giorno devono essere piuttosto diversi tra loro. Anche in questo caso sono previsti momenti di riflessione sulle modalità di conduzione utilizzate, così da introdurre eventuali cambiamenti in itinere
Quinto giorno
Tutte le riflessioni emerse nel corso dei giorni precedenti vengono riprese e analizzate, in modo da andare a definire dei moduli indicativi, che illustrino: 1) le condizioni di base per poter realizzare e istituire la supervisione; 2) le tappe fondamentali del percorso di supervisione; 3) gli elementi essenziali di ogni tappa; 4) le possibilità discrezionali che permettono di adattare il modulo alla concreta situazione; 5) alcuni strumenti utili per la realizzazione della supervisione